Temperature mediterranee, percorse spesso da venti che creano un ambiente costantemente asciutto, fanno si che sia questo l’habitat più idoneo all’olivicoltura che, in queste zone, è caratterizzata da una produzione di olio ad elevata genuinità ed alto pregio.
La “Gentile di Larino” è quella che, fin dal periodo aureo di Roma, si è adattata al nostro clima e che è maggiormente presente nella nostra azienda. In quantità minore, nei nostri oliveti sono presenti anche “Peranzana”, “Leccino”, “Pendolino”, “Santa Caterina”, “Nocellara del Bellice” e “Leccio del Corno”.
La raccolta delle olive, seguendo una tradizione antica, viene eseguita a mano.
L’estrazione dell’olio (molitura) avviene in frantoi con ciclo di lavorazione “a freddo” tale da esaltarne il gusto e conservare le naturali caratteristiche chimico-fisiche.
Tutto ciò permette di ottenere un olio dal sapore fruttato, dal gusto tipico del luogo, capace di esaltarne il suo tradizionale aroma e colore.
Il suo personale carattere conferisce a tutti i piatti un gusto antico e genuino, quasi dimenticato.
Ciò è possibile solo grazie ai limitati quantitativi (produzione artigianale) che ci permettono di creare un olio extravergine di oliva di alta qualità.
Tutto questo evidenzia l’interesse dell’Azienda Agricola “Terre del Gusto” a far conoscere ed apprezzare quest’olio eccezionale ed unico nel suo genere.
Lo spinacio (Spinacia oleracea), della famiglia delle Chenopodiaceae, è una pianta annuale (raramente biennale), che cresce fino ad un’altezza massima di 30 cm.
Nelle regioni temperate sopravvive bene durante l’inverno. Oltre ad avere un alto valore nutrizionale è estremamente ricco di antiossidanti, soprattutto se consumato crudo, cotto al vapore o bollito per qualche minuto.
Gli spinaci sono alimenti poco calorici, nei quali l’energia viene fornita principalmente da carboidrati, seguiti dalle proteine e da quantità irrilevanti di lipidi.
I glucidi sono prevalentemente semplici e i peptidi a basso valore biologico.
Il contenuto di fibre è elevato, mentre il colesterolo è assente. La quantità di vitamine (sia liposolubili che idrosolubili) è apprezzabile, così come quella di sali minerali.
Gli spinaci non sono controindicati per chi soffre di obesità, patologie metaboliche, intolleranza al lattosio o al glutine.
La bietola da costa (Beta vulgaris var. cycl) è una pianta erbacea biennale (annuale in coltura) appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae e originaria del bacino del Mediterraneo.
Presenta una radice fittonante carnosa di 20-30 cm di lunghezza e foglie basali riunite a rosetta.
È un ortaggio che contiene vitamine A, C e K ed è ricca di sali minerali, soprattutto potassio, magnesio e calcio. Sono presenti acido folico e flavonoidi utili nella prevenzione del cancro, possiede proprietà digestive e lassative grazie all’alto contenuto di fibre.
Ha basse esigenze termiche e tollera temperature di -2 -3°C. Si adatta a tutti i tipi di terreno, anche se preferisce quelli profondi, freschi, ben drenati e dotati di sostanza organica, tollera bene elevati gradi di salinità.
Il frumento o grano duro si è evoluto piuttosto tardi (IV sec. a.C.) in tutta l’area mediterranea e medio-orientale a clima caldo e siccitoso, dove tuttora ha la massima diffusione.
Assai recente è l’introduzione del frumento duro negli altri continenti.
Il frumento duro nel mondo è coltivato su un’area molto meno estesa del frumento tenero e con impiego prevalente per la preparazione di paste alimentari, previa speciale macinazione che porta alla produzione della semola, anziché di farina.
Il frumento duro ha avuto una notevole espansione in Italia negli anni ’70 a seguito della politica agricola seguita dalla Comunità Europea.
Constatato che il consumo di paste alimentari aumentava e che la produzione europea era largamente deficitaria, la CE per ridurre l’importazione ha voluto incentivare la produzione comunitaria di frumento duro.
Questa politica è stata ed è di notevole vantaggio per l’Italia, che è il più grande produttore di frumento duro, e in particolare per le sue regioni meridionali e insulari dove è stata tradizionalmente concentrata la produzione di questo cereale.
L’azienda Agricola “Terre del Gusto” produce grani altamente proteici che sono alla base per la produzione di farine di ottima qualità.
Il Cece non esiste allo stato selvatico, ma solo coltivato. La regione di origine è l’Asia occidentale da cui si è diffuso in India, in Africa e in Europa in tempi molto remoti: era conosciuto dagli antichi Egizi, Ebrei e Greci.
Il cece è la terza leguminose da granella per importanza mondiale, dopo il fagiolo e il pisello. La superficie coltivata nel mondo è di circa 11 milioni di ettari. La maggior parte del prodotto è consumata localmente.
I semi secchi del cece sono un ottimo alimento per l’uomo, ricco di proteine (15-25%) di qualità alimentare tra le migliori entro le leguminose da granella.
In Italia la superficie a cece è scesa a meno di 3.500 ettari, quasi tutti localizzati nelle regioni meridionali e insulari.
Nel Mondo si coltivano circa 15 milioni di ettari di avena con una produzione di quasi 26 milioni di tonnellate di granella: l’avena è al 7° posto nella graduatoria dei cereali, ma con una generale tendenza alla diminuzione. In Italia la superficie è scesa da 500.000 ettari nel 1948 a circa 150.000.
L’avena si trova ancora soprattutto diffusa nelle regioni meridionali d’Italia dove forse più per spirito di tradizione che di razionalità non cede il posto a cereali che potrebbero convenientemente sostituirla (frumento e orzo).
L’avena, oltre che cereale la cui granella è la “biada” per eccellenza e viene consumata in vario modo anche dall’uomo, è coltura foraggera molto importante sotto forma di erbaio.
E’ nelle antiche cantine del borgo antico di Ururi che, in autunno, si vede il frutto dell’impegno di un intero anno: è il momento della vendemmia, ed è così che, dopo aver selezionato accuratamente le migliori uve presso aziende agricole locali, nasce il nostro vino, esclusivamente a produzione familiare, attraverso un lavoro svolto rifacendosi alla tradizione, che pur fonde il nuovo e l’antico.
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